MENSILE D'INFORMAZIONE E DI SERVIZI - GENNAIO 2001


L'INCHIESTA

UNA “MOTORIZZAZIONE”
IN PIENO CAOS

Un caso emblematico di pubblica inefficienza
e "ombre" di "interessi malavitosi"

Sette furti in otto mesi, faldoni che scompaiono, centinaia di pratiche scomparse, documenti per patenti volatilizzati: tutto normale per la città "opaca e obliqua" del vicepresidente della commissione nazionale antimafia, Nichi Vendola. Peccato, però, che dopo anni di "torpore", qualcosa finalmente si muovi per denunciare uno delle situazioni più scandalose della "città coperta": gli uffici della Motorizzazione cosiddetta "civile". Il gruppo dei Ds all'Ars è andato giù duro e ha chiesto immediatamente un incontro con il Prefetto Tommaso Blonda, a fine mese già a Bari, sostituito dal "collega" di Siracusa Alberto Di Pace. Vogliono vederci chiaro Gianni Villari e Pippo Pignataro dei "Democratici di Sinistra" e per questo hanno preso carta e penna e scritto anche alla commissione nazionale antimafia. "Siamo certi -scrivono i due parlamentari- che la segnalazione di tale problema possa portare, nel più breve tempo, a un coordinamento delle iniziative di rispettiva competenza che diradino le inquietanti ombre che emergono dal permanere di una situazione di intollerabile inefficienza e aiutino una pronta soluzione del disagio registrato". Invitano a "muoversi" Prefetto, Procura della Repubblica, Presidente della Provincia, comando dell'Arma e della Finanza, Villari e Pignataro che denunciano la "situazione di caos e grave precarietà degli uffici di motorizzazione". Un dato assolutamente non nuovo, oggetto adesso anche di un ordine del giorno promosso da Villari e firmato da Pignataro, Iano Lo Certo dei Democratici, Giuseppe Castiglione di Forza Italia, Giovanni Barbagallo dei Popolari per impegnare il governo regionale ad "esercitare una specifica azione di controllo per verificare se, all'interno dell'ufficio provinciale della Motorizzazione di Catania, vi siano motivi di malessere o disfunzioni che possano trovare nelle condizioni di lavoro e nella organizzazione degli uffici qualcuna delle cause…". Già perché malgrado silenzi e connivenze di casta, la verità di quell'ufficio sta a poco a poco venendo fuori: due persone a dirigere, due ordini di competenze, ma soprattutto voci insistenti da mesi di un clima segnato da tensione latente. In sostanza: una vera e propria "lotta di potere" per una struttura che ha sempre attirato "attenzioni" politiche.
L'ordine del giorno prevede poi altri impegni riguardano le "problematiche organizzative e del personale" evidenziate da sindacati, che con Giusy Milazzo della funzione pubblica della Cgil parlano di "possibili interessi malavitosi dietro i ripetuti furti" e le condizioni di sicurezza, che evidentemente sono assai carenti se ignoti hanno potuto, una settimana fa, per l'ennesima volta, introdursi, dal lato della saracinesca corrispondente all'ufficio dell'albo dei trasportatori e impossessarsi di un centinaio di pratiche. "Si tratta -ha precisato subito Filadelfo Magnano, direttore dell'ufficio provinciale della Motorizzazione- di pratiche per fortuna già memorizzate nei computer". Magnano, partendo da una conferenza di servizi di settembre, ha ricordato le misure che ne scaturite in tema di vigilanza esterna e di anfifurto. Allora, arrivò, sorridente come non mai, l'assessore regionale ai trasporti, Domenico Rotella, che di recente ha minacciato anche sanzioni disciplinari dopo i ripetuti furti. Intanto, per la vigilanza appare imminente la definizione dell'affidamento del servizio, mentre sull'antifurto ci sarebbe un problema di fondi. Restano, comunque, sullo sfondo i problemi complessivi di una struttura "colabrodo", con "duplicazioni" di uffici e competenze fra "provinciale" e "sezione compartimentale", come accade solo in Sicilia. Per una nuova sede due sono le soluzioni possibili: una ristrutturazione dell'immobile di via Bramante, sede degli uffici o nuovi locali nell'area di San Giuseppe La Rena, a sud della città. "Credo -ha aggiunto il direttore dell'ufficio provinciale che per un altro anno resteremo qui". Restano gravi i problemi e ripetuti i disservizi lamentati dalle autoscuole anche in tema di esami di guida. La Confedertaai, la Confederazione Titolari Autoscuole e Agenzie d'Italia e l'Unasca, l'associazione dei consulenti denunciano da anni questa situazione: cresce il malumore, come testimoniato anche da chi opera in provincia, come Nunzio D'Angelo, di Paternò. "Cosa significa una seduta saltata? Perdite economiche per i candidati e per noi. Giornate di lavoro andate perse per chi deve fare l'esame, danni all'immagine per noi, come se la colpa fosse nostra…." Ma quali sono le richieste della categoria? "Il rispetto delle leggi" questa la secca replica.


 


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