L'INTERVISTA
- CALCIO
LE
AMBIZIONI DEL BRESCIANO VINCENZO GUERINI
E’ arrivato alla corte del
patron Gaucci il 54° allenatore rossazzurro
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E' tornato in pista con la voglia e l'entusiasmo di un ragazzino.
Vincenzo Guerini, 47 anni bresciano, punta a cambiare volto
al Catania. A portarlo in serie B. In quella categoria dove
lui è stato protagonista per molte stagioni. Il patron
Luciano Gaucci lo ha chiamato per sostituire Ivo Iaconi e lui
ha accettato con entusiasmo la sfida, per nulla preoccupato
dal carattere "vulcanico" del presidente perugino.
"Sono venuto subito con grande voglia - ha dichiarato il
54° allenatore rossazzurro - Catania è una piazza
importante, con programmi ambiziosi. Ero stufo di stare alla
finestra, così quando Gaucci mi ha chiamato non ci ho
pensato due volte ad accettare la sua offerta. E' un'occasione
prestigiosa per me e non me la farò scappare. Spero di
ottenere grandi risultati, questa città, questi tifosi
lo meritano davvero".
Ripartire dalla C1 e con un tipo come Gaucci non potrebbe
essere un rischio per lei?
"Assolutamente no. Io sono un testardo e non do mai
retta a nessuno. I Gaucci mi hanno cercato con insistenza ed
ho accettato subito. Poi un allenatore vive sempre in bilico.
Il rischio fa parte della nostra professione. In tutte le società
ti chiedono di vincere e se non ci riesci ti mandano a casa".
Mister lei non aveva mai allenato nel girone B di serie C1,
potrebbe incontrare difficoltà?
"In effetti solo per due stagioni sono stato in C con
la Spal, ma nel girone settentrionale. Credo che non sarà
comunque un ostacolo. Il calcio è sempre quello. A tutti
i livelli bisogna sudare, allenarsi e lavorare con serietà
e professionalità per raggiungere traguardi importanti".
Conosceva i giocatori del Catania?
"Alcuni si. Comunque sono tutti forti e bravi tecnicamente.
L'organico c'è, è competitivo. Per vincere un
campionato però non basta essere forti, bisogna credere
in quello che si fa, nei progetti della società ed impegnarsi
al massimo".
Quali squadre di questo campionato teme maggiormente?
"Sicuramente il Palermo. I rosanero hanno costruito
una squadra ben attrezzata, con un paio di elementi di livello
superiore. Anche il Savoia è un'ottima compagine. Credo
che la lotta sarà tra queste due squadre ed il Catania
ma attenzione all'Aquila, potrebbe essere la mina vagante del
torneo".
Il suo Catania come giocherà ?
"E' chiaro
che ogni allenatore cerca di dare la sua impronta alla squadra.
La mia sarà diversa da quella di Iaconi. Solitamente
adotto il 4-4-2 ma anche il 4-3-3. Al di là dei numeri
penso che dovremo giocare sempre con umiltà e concentrazione.
Dal punto di vista tecnico ho detto ai ragazzi che in campo
devono manovrare di più ed utilizzare meno i lanci in
verticale".