E
proprio tra luglio ed agosto, i mesi clou delle vacanze, vogliamo
parlare d'estate, stagione di relax, di sogni, d'illusioni,
d'amori sognati, inseguiti sotto l'ombrellone, di passioni che,
a volte, si consumano nel rapido volgere di un mese, di una
stagione.
Estate
sinonimo di predisposizione al contatto, al dialogo, al capriccio,
all'avventura. Ma poi, quando la spiaggia, il sole, l'abbronzatura,
le illusioni, i sorrisi dietro le cabine, lasceranno il posto
alle tristi giornate d'autunno, rinchiusi in ufficio, dietro
i vetri di un anonimo quinto piano, con i soliti colleghi ed
il capo rompiscatole, che fine avranno fatto queste giornate?
Li rispolvereremo dall'archivio personale dei ricordi per gustarci
qualche attimo di respiro, sino a quando qualche maledetta incombenza
di tutti i giorni ci tirerà di nuovo dentro al presente. Ma
adesso, ancora una volta, ritorniamo su un palcoscenico più
volte calcato, dove le abitudini, le manie, trovano libero sfogo
in un copione che puntuale viene riproposto ed ognuno è la,
pronto a recitare, nel bene o nel male, la sua parte, consapevole
del suo bagaglio d'esperienza, della lineare coerenza ad un
crudele gioco delle parti.
I
giorni si rincorrono tra il sole cocente, la pelle sempre più
abbronzata, le illusioni tipiche di una stagione che si aspetta
con trepidazione per tutto l'inverno, per fare le cose più pazze,
in una dimensione magica e frizzante.
E
saranno giornate di mare, in quella dimensione particolare dove
le parole si alternano ai silenzi, le risate oscurano le malinconie,
il venticello trasporta profumi esotici d'oli abbronzanti, spalmati
sui corpi distesi al sole, dove s'intrecciano i discorsi più
strani, divertenti, esistenziali, si fanno quegli “incontri
ravvicinati” e pieni di fascino con tipi o tipe particolari
con cui si entra subito in sintonia. Si balla, si conosce, si
ama una sola estate, per poi magari perdersi di vista ed incontrarsi
d'inverno o nelle prossime vacanze, troppo diversi, quasi estranei,
coinvolti in altre storie che finiscono, sempre, per cancellare
le precedenti ed annullare parole, sensazioni e attimi che finiscono
nel dimenticatoio di un'esistenza vissuta alla giornata, dove
pare ormai regnare il cosiddetto “amore mordi e fuggi”, l'incomunicabilità,
l'apparire. “Nella vita di ognuno di noi ci sarà sempre quell'estate,
ne verranno altre invece diverse e splendide, lucenti e felici.
Ma solo quella non si dimenticherà mai”. Sin qui il poeta, il
nostro misterioso concittadino, Anonimo Catanese, autore, come
molti ricorderanno, della raccolta di poesie e di pensieri “Un'Estate
e poi niente”. Comunque, bando alle parole ed alle malinconie
e buone vacanze a tutti.