SUPPLEMENTO SETTIMANALE N. 21 AL MENSILE BOX - Venerdì 23 Febbraio 2001


 
 

TEATRO

Al “Verga” continuano le repliche dello spettacolo
“Gli anni perduti” di Vitaliano Brancati

Gigi Proietti, autentico
mattatore con “Prove
per un recital”

 
 

Si sono concluse lo scorso mercoledì le repliche al Palacatania dello spettacolo "Prove per un recital" che ha visto protagonista il grande Gigi Proietti, accompagnato sul palco da una valida orchestra di ben 8 elementi. Il recital, che ha registrato negli otto giorni di programmazione quasi sempre il tutto esaurito, è stato proposto nell'ambito della stagione di prosa dello Stabile di Catania.
"Prove per un recital" ha la medesima struttura dello spettacolo "A me gli occhi, please", ideato nel 1976 con Roberto Lerici e non può definirsi una pièce teatrale, ma un mix di generi, un viaggio nello spettacolo insieme con lo spettatore che viene coinvolto nei giochi canori del protagonista, un Proietti sempre straordinario che non smentisce la sua fama. Vengono fuori personaggi quali Pietro Ammicca o Toto nell'applaudito bis, canzoni da "New New York" a "O sole mio", brani recitati e parodie di attori. Insomma un contenitore di emozioni, di risate in compagnia di uno dei più versatili mattatori della scena italiana, pronto da marzo a tornare in tv con l'amato personaggio del maresciallo Rocca.
La pièce, adesso riveduta e corretta, si presenta con il titolo "Prove per un recital, ma non è cambiato nulla, infatti continua a incantare il pubblico, grazie alla verve, alla bravura, alla simpatia di Proietti.
Sempre per lo Stabile al "Verga" continuano sino al 26 febbraio le repliche de "Gli anni perduti", riduzione teatrale di Margherita Verdirame dal romanzo di Vitaliano Brancati.

Lo spettacolo, ambientato nella Catania _ Natàca degli anni Trenta, narra di un gruppo di amici che vivono nella noia di una immobile città provinciale dove il tempo è scandito da alcuni puntuali rituali, dagli amori, dalle passeggiate, dalle fantasie erotiche, dagli scherzi, dalle coccole delle mamme. E nemmeno la folle idea dello straniero Buscaino di costruire una torre panoramica, riuscirà a strapparli dal loro destino nella città ai piedi dell'Etna. Walter Pagliaro, in cabina regia, non sempre riesce a dare vivacità allo spettacolo, le scene sono di Giovanni Carluccio, i costumi di Alberto Verso, le musiche dal vivo di Germano Mazzocchetti. Nel cast ricordiamo Edoardo Siravo nei ruolo del bizzarro Buscaino, Ieana Rigano nei deliziosi panni delle madri premurose dei giovani amici, David Coco, Filippo Brazza, Giovanni Argante, Francesco Guzzo, Angelo Tosto (gli amici), Fulvio D'Angelo (nel doppio ruolo dei folli prof. Neri e duca Villadori) e Santo Santonocito ( Enzo Neri). Completano il cast Serena Mazzone, Mimmo Mignemi (ottima la caratterizzazione del messo comunale), Giovanna Centamore, Doriana La Fauci, Cinzia Finocchiaro. Spettacolo d'impegno, con riferimenti e tratti cinematografici che però, ripetiamo, non sempre riesce a catturare l'attenzione del pubblico, soprattutto per il plot brancatiano e l'eccessiva durata della pièce.


Maurizio Giordano

 
 

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