SUPPLEMENTO SETTIMANALE N. 20 AL MENSILE BOX - Venerdì 16 Febbraio 2001


 
 

TEATRO

Al Teatro Musco continuano le repliche dello spettacolo diretto da Armando Pugliese

Uno “Scarfalietto” napoletano tra farsa martogliana e pochade francese

 
 

Continuano sino al prossimo 25 marzo le repliche al teatro Musco, nell'ambito della stagione di prosa 2000 _ 2001 dello Stabile di Catania, della farsa di Eduardo Scarpetta "O Scarfalietto" (Lo scaldaletto) proposta dalla compagnia dello "Stabile" nel libero adattamento di Eduardo De Filippo.
La regia di Armando Pugliese, in collaborazione con Federico Magnano San Lio, ha proposto una edizione della farsa scarpettiana che non ha convinto in pieno. "O scarfalietto", già ricavato dalla pochade francese «La boule» di Meilhac e Halévy e mediato attraverso l'adattamento di Eduardo De Filippo, lascia infatti a desiderare in quanto l'operazione e le trovate create durante lo spettacolo non sempre suscitano le risate del pubblico, anzi a volte appaiono eccessive o fuori luogo. La commedia scorre sul rapporto conflittuale d'una coppia di coniugi, su una serie di equivoci e di incomprensioni, con uno scaldaletto rotto fra le lenzuola, che provoca continui litigi, con il conseguente ricorso agli avvocati per istruire la causa di separazione.
Nello spettacolo, che si avvale delle scene di Andrea Taddei, dei costumi di Silvio Polidori e delle musiche di Nicola Piovani, ci sono gli elementi tipici della pochade francese che calati nell'ambiente siciliano, diventano farsa in vernacolo e mix di equivoci e di paradossi.
La farsa scorre, fra l'interno di casa Sciosciammocca, in stile filodrammatica del primo tempo, il teatro di varietà con un gruppo di scalcinati ballerini in prova dietro le quinte e l'aula di tribunale che ricorda la martogliana "Civitoti in Pretura", regalando battute e risate grazie al il giovane napoletano Ernesto Lama che veste i panni di un divertente avvocato Raganelli e si produce in scoppiettanti creazioni verbali. Protagonista, nei panni di un Felice Sciosciammocca alla don Procopio Ballaccheri, è Pippo Pattavina che duetta con Mariella Lo Giudice (l'isterica moglie) e con gli altri personaggi che danno vita alla farsa scarpettiana.
Sulla scena riscuotono gli applausi del pubblico anche Camillo Mascolino, (il cameriere Michele Pascone), Emanuele Puglia (l'avvocato Saponetti), Agostino Zumbo (che disegna un particolare Gaetano Papocchia), Carmela Buffa Calleo (la moglie di Papocchia), Bruno Torrisi (il maestro Boris Profofieff), Leonardo Marino (il presidente del Tribunale). Nel cast anche Rossana Bonafede, Berta Ceglie, Pasquale Platania, Egle Doria, Giampaolo Romania, Ersilia Saverino, Enzo Campailla.
"Si tratta di un copione _ spiega nel programma di sala il regista Armando Pugliese - che si arricchisce delle continue invenzioni degli attori ed è per questo che si avvicina alla tradizione della nostra commedia dell'arte, offrendo la possibilità a tutti gli interpreti di esprimere la propria creatività".

Maurizio Giordano

 
 

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